Il jailbreak di un dispositivo Apple è molto simile al root di un device Android.  Con entrambi si cerca di ottenere i permessi di amministratore del dispositivo per assumere il controllo completo del terminale inficiando le protezioni integrate nei sistema operativi, iOS e Android.

Se l’ottenimento dei permessi di amministratore (root) per molti dei dispositivi Android è diventato in gran parte una semplice routine grazie agli OEM cooperativi, il jailbreaking di un iPhone rimane una sfida a tu per tu a causa di Apple e del suo sistema operativo blindato denominato “walled-garden”.

Ogni qualvolta che viene rilasciato un aggiornamento del jailbreak, prontamente Apple corre ai ripari cercando in tutti i modi di porre rimedio alla vulnerabilità chiudendo i battenti del sistema operativo per impedirne l’accesso, non solo per i futuri device ma anche per  ai prossimi aggiornamenti software. I jailbreak per natura sono eseguibili esclusivamente sui modelli di smartphone destinati o su quella specifica versione di iOS e iPadOS per poter ottenere il successo sperato.

Il jailbreak di Checkra1n è stato, come tutti sappiamo, il primo per i dispositivi Apple con a bordo iOS 13. Il jailbreak di Checkra1n si serve di un exploit per colpire una falla nella Boot ROM all’interno dell’ hardware Apple invece di mirare ad una vulnerabilità del sistema operativo iOS. Quello di Checkra1n è in grado  di sopravvivere ai futuri aggiornamenti nei dispositivi. Come sempre non è oro tutto quello che luccica  perchè quest’ultimo è un jailbreak semi-tethered, il che significa che è necessario re-jailbreak ogni volta che si riavvia il dispositivo. Inoltre inizialmente era possibile eseguirlo solo tramite  MacOS v10.10+ – limitando così l’eseguibilità nel caso non si avesse a disposizione il Mac.

Recentemente Checkra1n ha ottenuto il supporto per Linux consentendo di eseguire il jailbreak su dispositivi dotati di iOS 13 con l’utilizzo di un computer Linux. Ovviamente, questo espande esponenzialmente le possibili piattaforme da utilizzare, ma come ha scoperto l’utente Reddit /u/stblr, il supporto per Linux permette si sopperire allo svantaggio di un jailbreak semi-tethered, consentendo agli utenti di effettuare il jailbreak adoperando uno smartphone Android provvisto di root!

Reddit user /u/stblr annota alcuni prerequisiti:

  • Naturalmente, prima di tutto, è necessario disporre di un iPhone o iPad compatibile con Checkra1n (da iPhone 5s a iPhone X, iOS 12.3 e successivi).
  • Un dispositivo Android con accesso alla root, preferibilmente con le versioni Linux e Android più recenti. La demo del video utilizza un Sony Xperia XZ1 Compact con Android 10 e kernel Linux 4.14, radicato con Magisk.
  • Disporre di un’applicazione Android Terminal Emulator sul dispositivo Android.
  • Una soluzione per collegare i due smartphone. E’ bene sapere che alcuni cavi da USB-C a Lightning Apple non funzionano perché mancano i pin per mettere il dispositivo  in modalità DFU in iDevice.

I passaggi per eseguire il jailbreaking sono molto semplici se li confrontiamo con quelli del passato:

  • Scaricare il binario Checkra1n per Linux, cercando il µarch corretto per il proprio dispositivo Android:
               controllate accuratamente l’architettura del vostro smartphone eseguendo il                   comando ADB posto in basso con lo smartphone connesso alla porta usb del                   vostro pc:

adb shell getprop ro.product.cpu.abi

           si prega di fare molta attenzione ad effettuare il download della versione  consona               al dispositivo in uso.

  • Posizionare il binario scaricato in /data sul vostro terminale Android radicato. Nel caso non disponiate del root sul vostro device potrete effettuarlo dando uno sguardo ai sub forum presenti su XDA.
  • Collegare il vostro iDevice al device Android in uso.
  • Aprire l’applicazione Android Terminal Emulato per ottenere l’accesso alla root digitando il comando “su”.
  • Digitare “lsusb” per verificare se il vostro iDevice è riconosciuto. L’ID USB visualizzato dovrebbe essere “05ac:12a8”.
  • Mettete il vostro iDevice in modalità DFU (Device Firmware Upgrade). Qui trovate le istruzioni specifiche del dispositivo.
  • Verificate se il vostro iDevice viene ancora riconosciuto con “lsusb”. L’ID USB visualizzato dovrebbe ora essere “05ac:1227”.
  • Eseguire checkra1n nel modo CLI con il comando “./checkra1n -c”.
  • Il vostro iDevice dovrebbe disporre del jailbreak. 

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Il metodo suddetto potrebbe rivelarsi non del tutto affidabile quindi potrebbe essere necessario riprovare i passi per riuscirci.

I passaggi per ottenere il jailbreak  vi potrebbero scoraggiare ma non fatevi prendere dall’ansia, come si suol dire: “più difficile a dirsi che a farsi”. Se disponete di un dispositivo radicato e siete avvezzi a radicare dispositivi non dovreste avere alcuna difficoltà a seguire le istruzioni e digitare alcuni comandi necessari.

Prima di lasciarvi come  sempre, vi  ricordiamo che radicare un dispositivo per ottenere i permessi di amministrazione può comportare alcuni rischi se non si sa bene cosa si sta facendo. Prima di procedere valutate bene il tutto.

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