Sebbene di Android Wear 2.0 non sia stata ancora rilasciata la versione definitiva, ma soltanto delle beta Preview, è già al centro di molte polemiche.
Con il rilascio dell’ ultima Preview 3 di Android Wear 2.0, Google ha reso il sistema operativo dedicato agli smarthwatch un sistema stand alone più autonomo, consentendo agli utenti di poter installare direttamente le applicazioni all’ interno dello smartwatch con l’ introduzione del Play Store tra le app preinstallate.
Una bella novità per tutti i possessori di smartwatch che d’ora in poi non dovranno più ricorrere all’ accoppiamento con uno smartphone come avveniva con le release precedenti per poter godere delle app preferite sull’ indossabile.
Cosa comporterà tutto questo?
Secondo quanto detto questa nuova modalità di gestire le app sarà un vantaggio per gli utenti (soprattutto i più esperti) che potranno personalizzare il loro orologio.
Il vero “lato oscuro” della faccenda è che anche le applicazioni che prevedono una companion app andrà installata a parte.
D’altro canto però la scelta risulta apprezzabile in quanto le companion che non vengono sfruttate potranno essere comodamente disinstallate ed all ‘ interno del drawer non vi saranno più app che appartengono esclusivamente ad Android Wear.
Oltre al comune acquirente”, sorgono anche lamentele da parte degli sviluppatori che ora si vedranno costretti a progettare apps appositamente per Android Wear.
Anche su quest’ultimo punto controbatte Google, che giustifica la scelta presentandola come incentivo per gli sviluppatori che ora dovranno studiare e creare nei minimi dettagli le proprie apps.Tutto ciò secondo Google consentirà ad ottimizzare “l’accessorio” al meglio, consentendo pertanto un uso quotidiano dell’Android Wear 2.0 molto più che soddisfacente.
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