Ormai del Galaxy Note 7 si è detto di tutto di più. La vicenda è di dominio pubblico e infatti pochi giorni fa Samsung ha deciso di bloccarne la produzione. Dunque il Note 7 non esiste più.
Proviamo a stimare in maniera approssimativa qual è stato il danno che il phablet di Samsung ha creato all’azienda stessa.
Prima di tutto il danno di immagine: l’utente medio inizierà a vedere un device di Samsung come “non sicuro”. Attenzione: non vuol dire che Samsung di colpo non sa produrre smartphone, ma chi si appresta a comprare un nuovo telefono sicuramente guarderà con sospetto i modelli sudcoreani. D’altronde lo storia ci insegna che avere una buona nomea è vitale nel settore tecnologico; quanti di voi in passato hanno comprato un Nokia solo perchè “era un Nokia”? Molti….Anche chi non capiva niente di telefoni si affidava al marchio. La stessa cosa può avvenire a parti inverse!
Secondo: 2,5 milioni. Questo è il numero di device richiamati dall’azienda per i noti problemi. Questi modelli non solo non sono stati venduti, ma dovranno anche essere smaltiti. Ma c’è di più: ci sono altri 1,5 milioni di pezzi (circa) che non erano ancora stati venduti e non lo saranno mai.
Terzo: 19 milioni. Sono le unità che Samsung prevedeva di vendere e che invece non verranno mai vendute.
Quarto: 17 miliardi di dollari (15 miliardi di euro) è la stima dalle perdite di Samsung; a questo dato, come detto, bisogna aggiungere il costo per lo smaltimento.
A tutto ciò bisogna aggiungere il fatto che il 34% degli attuali clienti Samsung afferma di non voler comprare uno smartphone di questa azienda come prossimo telefono. Insomma è stato uno dei più grandi flop del mercato tanto che c’è chi ipotizza un tracollo di Samsung.
Chi potrebbe approfittare della situazione e prenderne addirittura il posto? Tutti gli indizi portano a Huawei.
Abbiamo visto in un precedente articolo come l’azienda cinese stia attraversando un periodo fantastico: 100 milioni di unità vendute nel 2016! In più si appresta a presentare il nuovo Mate 9 che fa diretta concorrenza al Note di Samsung. Eccezion fatta per il pennino, il modello cinese si rivolge alla stessa categoria di utenti della serie Note. Se poi considerate che il Mate potrebbe uscire anche in una versione “dual edge” esattamente come il Samsung, allora il successo è assicurato.
In conclusione possiamo dire che Huawei è pronta ad approfittare della situazione e spodestare Samsung. Saprà giocare bene le sue carte o Samsung riuscirà “a tenere botta”?
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