Ormai è un da un pò di tempo che non si sente parlare di Fucsia, il futuro sistema operativo in fase di sviluppo di casa Google.
Negli ultimi giorni è tornato sotto la lente dei riflettori grazie all’aggiunta di “dogfood” ad una riga del codice sorgente.
FUCSIA DOGFOOD
Prima di addentrarci sulla novità è bene capire cos’è Fucsia. È un sistema operativo basato su un microkernel progettato da Google. L’architettura dal peso piuma, veloce e duttile, quasi camaleontica, in grado di adattarsi ad ogni forma di hardware, perfino sui dispositivi entry level ma al contempo di aggiungere ulteriori livelli per acquisirne funzionalità. Fucsia teoricamente potrebbe essere compatibile con diversi dispositivi: display intelligenti, orologi intelligenti, smart TV, smartphone, computer e così via.
Il sistema operativo Fucsia, in una prima fase è stato in gran parte sviluppato in modalità open source, consentendo a tutti di poterlo conoscere e al contempo fornire aiuto nello sviluppo dello stesso. Mentre a partire dalla fine del 2018 Google ha deciso di sviluppare le nuove interfacce in completa autonomia. Ma nonostante Big G abbia tenuto lontano occhi indiscreti i ragazzi di 9to5Google sono riusciti ad individuare nel codice sorgete di Fucsia un cambiamento che prelude a qualcosa di veramente interessante.
Uno dei developer di Fucsia ha aggiornato il canale di uno dei suoi dispositivi con la dicitura dogfood-release.
CHE COS’È DOGFOOD?
In informatica, dogfood ( letteralmente cibo per cani) significa utilizzare il software che si sta sviluppando, come parte del proprio ambiente di sviluppo quotidiano. Usandolo quotidianamente, è molto più facile scoprire eventuali problemi di progettazione o di possibili bug.
Ciò significa che il sistema operativo di Mountain View, anche se ancora in uno stato embrionale precedente alle fasi di test normalmente conosciute come beta o alfa può essere utilizzata quotidianamente. La dicitura sta ad indicare che il suo sviluppo è in fase avanzata e non più in nunce.
QUANDO SARA’ DISPONIBILE, SU QUALI DISPOSITIVI?
Scavando ancor più in profondita all’interno del codice sorgente pubblico del futuro sistema Google, i ragazzi di 9to5Google hanno scoperto due url (o almeno qualcosa che ricorda un URL) molto interessanti:
FUCSIA – AGGIORNAMENTI . GOOGLEUSERCONTENT . COM
ARM64 . DOGFOOD – RILASCIO . ASTRO . FUCSIA . COM
Dei due url o presunti tali il secondo è quello più interessante perchè cita la versione dogfood del Fucsia, l’architettura del dispositivo target (ARM 64x), ma anche il dispositivo in questione: Astro.
Questo nome non è nuovo. Google aveva già condotto test Fuchsia su Astro, uno dei primi prototipi che hanno assaporato Fucsia, che in seguito è stato scoperto essere il nome in codice del Google Nest Hub del 2018 (noto all’epoca come Google Home Hub).
Ora non ci resta che attendere ulteriori notizie sul sistema operativo Fucsia da Google. Il Google I/O 2020 potrebbe rivelarsi l’evento ideale per informare gli addetti ai lavori ma non solo sugli ultimi sviluppi inerenti Fucsia. Come sottolinea giustamente 9to5Google, i periodi di test richiedono del tempo e non ci meraviglierebbe non sentirne più parlare per 4 o 6 mesi. In altre parole, non ci sarà alcun lancio prima del Google I/O 2021…
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