Era la fine del 2013 quando si affacciò per la prima volta Oneplus, l’azienda cinese produttrice dell’ omonima serie di smartphone fondata da Pete Lau vicepresidente di Oppo e autrice di una rivoluzione costruttiva che ha fatto scuola ad altri brand più blasonati del mercato: costruire un top di gamma a basso prezzo (350€) dotato di un hardware di primo livello che offriva la possibilità all’utente di poter sostituire la Rom con quelle presenti sul aftermarket e soprattutto proponeva per la prima volta il bootloader già sbloccato che non implicava la perdita della garanzia.

Inoltre è stata la prima azienda a consentire di poter installare icons pack alternativi per i launcher direttamente dal Play Store offrendo così all’ utente la massima personalizzazione grafica. Il tutto merito dell’ interfaccia made in One Plus: Oxigen

PicsArt_06-14-04.09.57Forse, l’unico aspetto “negativo” del primo genito di casa Oneplus era il display da 5,5” dalla forma troppo larga e spigolosa per stare bene in una mano sola , dando l’ impressione di avere tra le mani un vero e proprio padellone, che poi in molti hanno imitato.

Il successo ottenuto dal capostipite dell’azienda del Sol Levante fu planetario per le sue caratteristiche tecniche e costruttive, tanto che l’azienda nel corso del 2015 presentò altri due smartphone che hanno riscosso l’ interesse del pubblico affermandosi come best sellers di vendita: Oneplus 2 e X, una rivisitazione in chiave più moderna dell’ antesignano dotati un ottimo e fulmineo sensore d’ impronte e due innovativi tasti soft touch, in cui l’utente ha la possibilità di scegliere le funzioni relative e non i soliti back e multitasking che si differenziavano per il materiale costruttivo, il primo in plastica e il secondo in alluminio.

Un’ altra caratteristica di questi terminali era l’acquisto ad invito, ovvero si poteva acquistare tramite invito in date prestabilite dall’azienda, una novità che ha creato un certo sex appeal verso il marchio Oneplus.

Alla fine dei conti buona la prima, ottima la seconda e siamo convinti che il 3 non ci deluderà. Per lo meno, non sulla carta.


Di seguito le caratteristiche:

DESIGN
Scocca unibody in alluminio nel posteriore, molto simile a quella di HTC nello specifico al superbo M9 (miglior smartphone mai costruito in termini di materiale e lavorazione).
La parte frontale segue le linee del Op2 e quasi tutti i top di gamma di nuova generazione, che si stanno assomigliando sempre di piu, confermando ciò che mi piace chiamare “style2k16” cioè completamente in vetro, con sensore d’ impronte in basso al centro e due tasti soft touch nei lati (si spera selezionabili come nel 2), un po’ in stile Samsung, innegabilmente il Design più ottimizzato e pratico possibile, molto più comodo dei tasti a schermo e del sensore di impronte posto dietro.

CARATTERISTICHE:

  • Display:5.5 pollici (1920×1080 pixels) Full HD AMOLED.
  • Processore:2.15GHz Snapdragon 820 64-bit Quad-Core.
  • GPU:Adreno 530.
  • Memoria Interna:32/64GB
  • RAM:4/6GB LPDDR4
  • OS:Android 6.0.1 (Marshmallow) con Oxygen OS 3.0
  • Fotocamera Posteriore:16 mpx con flash LED, OIS,registrazione video in 4K
  • Fotocamera Frontale:8 mpx
  • Dimensioni: 152.6×74.6×7.3mm
  • Peso: 160g
  • Sensore di impronte
  • Dual SIM
  • Connettività: 4G LTE, WiFi 802.11ac dual-band (MIMO), Bluetooth 4.2, GPS, NFC, USB Type-C
  • Batteria:3000mAh con quick charger 3.0

PREZZI:

In attesa di conferma.
Sul mercato Indiano dovrebbe essere venduto da Amazon a 369€ nella versione da 64GB/4GB.
Italia dovrebbe essere di €450.
Un prezzo molto aggressivo paragonandolo ai competitors top di gamma con uguali caratteristiche, così proseguendo l’ideologia iniziale del brand.

Update: OnePlus 3 è acquistabile da subito, e senza inviti, sull’e-shop ufficiale nella colorazione Graphite al prezzo di 399 euro a questo indirizzo

Non vediamo l’ora di testare lo smartphone, se il software sarà ottimizzato a dovere sarebbe un terminale che non ha niente da invidiare gli altri top di gamma e potrebbe essere l’anno giusto per confermarsi sul mercato dei terminali del robottino verde.

Voi che ne pensate?

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